30 Luglio martedì
Oggi vogliamo fare un trekking di dodici chilometri per arrivare alle cascate del Russian River. Raggiungiamo Copper Landing e prima di metterci in cammino aspettiamo che smetta di piovere.
Nel primo pomeriggio iniziamo il sentiero lasciando la macchina 500 metri prima per evitare di pagare i 5$ del parcheggio più comodo.
Abbiamo un po’ paura degli orsi, ci hanno anche avvisato che c’è un orso ferito che potrebbe essere particolarmente pericoloso, facciamo così un pezzo di sentiero seguendo altri escursionisti provvisti dello spray al peperoncino (contro gli orsi) che noi non abbiamo.
Quando siamo soli invece usiamo la tecnica che ci hanno suggerito, quella di parlare a voce alta e battere le mani per annunciare all’orso la nostra presenza. L’orso non attacca l’uomo se non è colto di sorpresa e se non sente pericolo per i suoi cuccioli.
Arriviamo così alle cascate, ci sono già diverse persone e in particolare diversi fotografi che cercano di riprendere quell’attimo in cui i salmoni saltano per risalire la corrente. Ci proviamo anche noi con i nostri smartphone, riuscendo per quanto poco nell’impresa.
Al ritorno Ruggero ha la pessima idea di cambiare strada e seguire il torrente. Il percorso è difficile e fangoso, cadiamo più volte. Si cammina a tratti attraverso felci molto alte e vediamo anche un orso, per fortuna dall’altra parte del torrente.
Seguendo le mappe off line pensiamo sia proprio il caso di risalire la montagna e riprendere il sentiero più tranquillo. Facciamo così e arriviamo alla macchina verso le 20.
Partiamo verso Girdwood dove vogliamo passare la notte, in modo da essere vicini ad Anchorage, meta di domani.
Ci aspettano due ore di guida ma alla deviazione per Hope decidiamo di allungare il viaggio di 16 km per visitare questa piccola cittadina dai pochi abitanti. Ne è valsa davvero la pena perché questa località offre suggestivi panorami del fiordo Turnagain Arm circondato da alte montagne e un centro storico pittoresco con affascinanti vestigia della corsa dell’oro. Belle sono le sue vecchie case di legno ristrutturate, mentre il piccolo museo con le pareti di tronchi conserva le vestigia dei primi minatori e coloni della zona. Nell’edificio scricchiolante ci si fa un’idea di come doveva essere la vita agli inizi del XX secolo.
Sono trascorse le 22, cielo si accende con i colori del tramonto e le poche nuvole sono colore del fuoco. Raggiungiamo Girdwood quasi a mezzanotte, e’ buio, andiamo a letto.
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Oggi vogliamo fare un trekking di dodici chilometri per arrivare alle cascate del Russian River |
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Abbiamo un po’ paura degli orsi, ci hanno anche avvisato che c’è un orso ferito che potrebbe essere particolarmente pericoloso… |
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…facciamo così un pezzo di sentiero seguendo altri escursionisti provvisti dello spray al peperoncino (contro gli orsi) che noi non abbiamo |
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Quando siamo soli invece usiamo la tecnica che ci hanno suggerito, quella di parlare a voce alta e battere le mani per annunciare all’orso la nostra presenza |
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Arriviamo così alle cascate, ci sono già diverse persone e in particolare… |
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…diversi fotografi che cercano di riprendere quell’attimo in cui i salmoni saltano per risalire la corrente |
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Famiglie di mormoni alle cascate… |
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Al ritorno Ruggero ha la pessima idea di cambiare strada… |
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…e seguire il torrente |
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Si cammina a tratti attraverso felci molto alte e vediamo anche un orso, per fortuna dall’altra parte del torrente |
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Alla deviazione per Hope decidiamo di allungare il viaggio di 16 km per visitare questa piccola cittadina dai pochi abitanti |
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Belle sono le sue vecchie case di legno ristrutturate… |
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…mentre il piccolo museo con le pareti di tronchi conserva le vestigia dei primi minatori e coloni della zona |
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Sono trascorse le 22, cielo si accende con i colori del tramonto e le poche nuvole sono colore del fuoco |
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